Skyline del Matese: Dal Pesco Rosito a Guado la
Melfa di Roccamandolfi.
La Skyline del Matese, un’incantevole traversata che abbraccia le vette più alte del massiccio montuoso, è molto più di un semplice itinerario escursionistico. È un viaggio nel tempo, tra antiche storie geologiche e paesaggi mozzafiato che si dipanano lungo i sentieri d’alta quota. Dal Pesco Rosito a Guado la Melfa di Roccamandolfi, l’avventura attraversa un territorio plasmato da milioni di anni di trasformazioni naturali, ricco di biodiversità, fenomeni carsici e panorami che raccontano la storia del nostro pianeta.
Questa traversata rappresenta la prima documentata dell’intera cresta del Matese e si rivolge a escursionisti esperti, data la lunghezza, i dislivelli impegnativi e la complessità dei sentieri. È una sfida affascinante che richiede un’ottima preparazione fisica, capacità di orientamento e spirito d’avventura.

Un orologio di pietra: la geologia unica del Matese
Il Matese è una montagna antica, che affonda le sue radici nella preistoria. Circa cinque milioni di anni fa, potenti spinte tettoniche sollevarono rocce calcaree formatesi nei mari tropicali dell’era dei dinosauri. Da allora, erosione e carsismo hanno scolpito un territorio straordinario, fatto di valli fluviali, canyon come la Forra dell’Inferno e la Gola di Caccaviola, e doline esotiche come quelle di Campo dell’Arco. Le faglie, le pieghe della roccia e i fossili raccontano una storia che collega il passato geologico al paesaggio attuale.
Lungo la Skyline, gli escursionisti si trovano immersi in questo “libro di pietra”, con le sue pagine fatte di creste, pinnacoli, forre e campi carsici. Ogni tappa offre uno scorcio su un mondo antico, dalle formazioni glaciali della Gallinola alle scoperte paleontologiche di Pietraroja, dove il famoso fossile di dinosauro Scipionyx samniticus, noto come “Ciro”, continua a stupire ricercatori e visitatori.

La traversata: tra cime e panorami mozzafiato
La Skyline del Matese è un’avventura che richiede preparazione fisica e amore per la montagna. Il percorso, che si snoda per decine di chilometri, collega vette iconiche come il Monte Mutria (1823 m), la Gallinola (1923 m), il Monte Miletto (2050 m) e il Colle Tamburo (1982 m). Ogni cima regala una vista spettacolare: dai tre laghi del massiccio – Lago Matese, Letino e Gallo – fino alle lontane cime della Maiella e del Gran Sasso.
La traversata inizia dal Pesco Rosito, dove il sentiero si arrampica tra faggete e creste panoramiche. Proseguendo, si raggiunge il Monte Mutria, punto strategico per ammirare i vasti orizzonti, e si scende verso le dolci ondulazioni di Bocca della Selva. L’itinerario alterna tratti boscosi e aperti, fino a raggiungere il Rifugio S. Maria, un’oasi per il pernottamento prima di riprendere l’avventura.

Da vetta a vetta: il cuore selvaggio del Matese
Il secondo giorno porta gli escursionisti nel cuore selvaggio del Matese. Si attraversano luoghi come il Pianellone e il Belvedere sul Lago del Matese, prima di affrontare la salita verso la Gallinola. Le faggete lasciano spazio a pendii erbosi e creste rocciose, dove la natura regna incontrastata.
Il cammino prosegue verso il Monte Miletto, la vetta più alta del Matese, da cui lo sguardo può spaziare a 360 gradi: un’esperienza che lascia senza fiato. Ogni passo racconta la resilienza della natura e la maestosità di un massiccio che ha visto passare epoche glaciali, eruzioni vulcaniche e lenti movimenti della crosta terrestre.

Un’esperienza indimenticabile
La Skyline del Matese è più di una semplice escursione: è un viaggio alla scoperta di un territorio che intreccia geologia, paleontologia e biodiversità. È l’incontro tra due mondi, quello delle rocce calcaree luminose e rigide e quello delle morbide colline argillose che si allungano verso l’Adriatico. Ogni passo su queste montagne ci avvicina alla loro storia millenaria e al sapore unico della libertà che solo la montagna può offrire.
Con le sue cime, i suoi canyon, le sue valli e i suoi boschi, il Matese è una biblioteca naturale, un libro da leggere e rileggere. Attraversarlo è un’avventura per il corpo e per l’anima, che invita a tornare, ancora e ancora, per scoprire nuovi sentieri e storie nascoste.