I Circhi Glaciali dell’Aquilania: Un Viaggio nel Cuore Selvaggio del Matese
Nel cuore del Matese si nasconde uno degli angoli più affascinanti e selvaggi del nostro Appennino: i Circhi Glaciali dell’Aquilania, Folubrico e Fondacone. Un luogo impervio e spettacolare, dove la natura racconta la sua storia millenaria attraverso le forme scolpite dai ghiacciai. Questo itinerario, con partenza da Campitello e arrivo alla vetta del Monte Miletto (2.050 m), promette avventura e panorami mozzafiato.

L’Ascesa a Monte Miletto e il Sentiero 100DM
Il percorso inizia da Campitello, con una salita che porta alla vetta del Monte Miletto. Da qui, si imbocca il sentiero 100DM in direzione ovest, che scende a Forca di Cane (1.930 m) per poi risalire su Colle Tamburo (1.982 m). Da Colle Tamburo, si scende fino a quota 1.550 m, dove si abbandona il sentiero principale per attraversare una costa brulla. Questo passaggio conduce all’ingresso del primo circo glaciale, il “Folubrico”.
Il Circo Glaciale del Folubrico
L’impatto visivo del Folubrico è straordinario. Qui, l’azione erosiva dei ghiacciai ha modellato pareti rocciose verticali e coni di detriti alla loro base. Attraversare questo circo significa camminare su ghiaioni, seguendo una traccia visibile che si snoda vicino alle pareti rocciose. Proseguendo verso est, si arriva al secondo circo glaciale.

Il Secondo Circo e la Valle del Fondacone
Il secondo circo è ancora più maestoso e impegnativo. Attraversarlo richiede di superare ripidi ghiaioni e un costone roccioso che separa il circo dalla Valle del Fondacone. Giunti su questo costone, la vista si apre sulle spettacolari guglie dolomitiche dei “Campanarielli”, due pinnacoli che dominano il paesaggio. La loro bellezza, osservata da ogni angolazione, è memorabile, ma il sentiero che li costeggia a est regala emozioni uniche, seppur vertiginose.

La Discesa nella Valle del Fondacone
Attraversando la valle, si raggiunge la località “Arca di Pane” (1.630 m), un luogo storico dove i pastori si fermavano per rifocillarsi grazie alla presenza di una sorgente. Da qui, il sentiero sale su ghiaioni ripidi per poi condurre al “Fondacone”. La zona, un tempo sede di un nevaio naturale, è attraversata da passaggi scavati dai pastori per agevolare il transito del bestiame. Usciti dalla valle, si incontra il sentiero 150 DM, che porta in discesa verso Campitello passando per la Grotta delle Ciaole.

Aspetti Geomorfologici e Faunistici
I Circhi Glaciali dell’Aquilania raccontano una storia geologica affascinante. Prima dell’ultima glaciazione, avvenuta circa 10.000-12.000 anni fa, erano semplici conche arrotondate, plasmate dall’erosione fluviale. Con il sopraggiungere delle glaciazioni, i nevai si trasformarono in ghiacciai in movimento, scolpendo le pareti rocciose e ampliando le conche in ampi bacini circolari. Le tracce dell’azione glaciale sono visibili ovunque: aspre creste, torri frastagliate e pinacoli alti raccontano di un passato di gelo e trasformazioni.
La presenza faunistica è altrettanto significativa. Il nome dei circhi e la vicina “Morgia dell’Aquila” richiamano la presenza storica di questo maestoso rapace, avvistato fino agli anni Cinquanta. Anche il lupo è un abitante di queste zone, come testimoniano i resti delle sue prede trovati nelle piccole caverne alla base delle pareti rocciose.
Conclusione
I Circhi Glaciali dell’Aquilania rappresentano un viaggio nel tempo e nella natura incontaminata. Questo itinerario, che combina la bellezza selvaggia del Matese con un’esperienza escursionistica unica, è un richiamo irresistibile per gli amanti della montagna e della geologia. Un angolo di grande fascino, dove l’uomo può solo ammirare e rispettare la forza creatrice della natura.
Se sei alla ricerca di un’avventura immersiva in uno scenario unico, i Circhi dell’Aquilania ti aspettano!
Avvertenze Importanti
Questa escursione è riservata a escursionisti con un ottimo grado di allenamento.
- Sconsigliata a chi soffre di vertigini.
- È un percorso impegnativo non solo per il dislivello altimetrico, ma soprattutto per i difficili attraversamenti a mezza costa dei circhi glaciali, situati a quote comprese tra 1.500 e 1.600 metri.
- Sono presenti diversi tratti esposti su notevoli strapiombi, e in alcuni punti la traccia del sentiero si perde sui ripidi ghiaioni. La prudenza è fondamentale.