Diario di oggi: Alife, il mio borgo, la mia casa
Oggi sento il bisogno di scrivere di Alife, non come un luogo che visito, ma come il posto che mi vive dentro. Qui non ci sono solo le strade che percorro ogni giorno o le mura che conosco a memoria: Alife è la cornice della mia vita, il respiro del mio tempo. Eppure, a volte, guardo questo borgo con occhi nuovi, come se lo stessi riscoprendo.
Stamattina, mentre camminavo lungo i vicoli stretti, mi sono fermato più del solito. Mi sono accorto di dettagli che spesso mi sfuggono: il disegno delle pietre antiche sotto i miei piedi, il suono discreto delle persiane che si aprono, una risata lontana che rimbalza tra le case. Ogni cosa qui ha un ritmo più lento, un’armonia che, se mi fermo ad ascoltare, mi rasserena.
Le mura romane, imponenti e silenziose, le ho viste mille volte, ma oggi mi sono sembrate diverse. Le ho osservate come farei con un vecchio album di famiglia: con rispetto, con affetto. Ogni pietra è un testimone del tempo, un segno di forza che mi parla di radici, di resistenza, di storia. Camminarci accanto mi fa sentire parte di qualcosa di più grande, qualcosa che va oltre la mia vita e i miei piccoli pensieri quotidiani.
Eppure, c’è una malinconia che mi accompagna quando penso ad Alife. È un posto che amo, che mi dà tutto, ma che a volte sento dimenticato dagli altri. Come può un borgo così pieno di vita e bellezza non essere al centro dell’attenzione? Forse è questa sua calma discreta, il fatto che non urla la sua esistenza, che lo rende speciale. Ma non nego che mi piacerebbe vederlo più apprezzato, più valorizzato. Non perché voglio che cambi, ma perché merita di essere vissuto davvero.
Alife non è solo il luogo dove abito; è il luogo che mi abita. Quando il sole tramonta e il cielo si colora di oro e rosso, sento un senso di pace che poche cose al mondo riescono a darmi. Guardando la luce scivolare sulle colline, penso che in qualche modo questo borgo mi abbia insegnato a vedere la bellezza nella semplicità, a dare valore a quello che c’è, anche se spesso passa inosservato.
Sono grato di vivere qui. Di svegliarmi ogni giorno tra queste mura che sanno di passato, ma che accolgono il presente con dignità. Alife è il mio punto fermo, il mio rifugio, il luogo che mi fa sentire radicato anche quando tutto il resto sembra incerto.